Anello Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot

Published by Elena Feresin on

Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot: il trekking in Friuli Venezia Giulia per esplorare la Val Resia

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Reading Time: 9 minutes

Il Bivacco Costantini (o Bivacco Manzano, come la sezione CAI d’appartenenza) è un rifugio non gestito della Val Resia in Friuli Venezia Giulia. Si raggiunge con una camminata di media difficoltà dai pressi di Malga Coot. È collegato al Monte Guarda (1720 slm ), cima delle Prealpi Giulie, con un scenografico itinerario in cresta.

Se ti piace l’idea di camminare in bilico tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia questo itinerario a piedi fa per te!

Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot possono essere uniti da un unico percorso ad anello per escursionisti esperti.

Come vedrai nelle foto, abbiamo fatto questa bella gita in Friuli Venezia Giulia con Silvia e Davide di Bagaglio Leggero, Sara di Torzeando e Jessica di Jessmontanara. Questo raduno improvvisato di content creator friulani è stato un modo per conoscerci meglio e far vedere a Silvia e Davide un angolo meno conosciuto di Friuli.

Continua a leggere per scoprire tutti i dettagli di questa escursione in Friuli Venezia Giulia.

La camminata al Bivacco Costantini e Monte Guarda parte nei pressi di Malga Coot in Val Resia.

Per raggiungerla da Udine, guida in direzione nord in direzione Tarvisio lungo la strada statale di SS52 fino a superare Moggio Udinese. Ad un certo punto, sulla destra troverai la strada che porta a Resiutta. Da qui continua in direzione Stolvizza guidando lungo tutta la lunghezza della Val Resia.
Oltrepassa Stolvizza e il paese di Coritis. A questo punto ci sono due possibilità:
  • Ad un certo punto, sulla sinistra, troverai il segnavia che dà inizio al sentiero CAI 731 che ti porterà fino al Bivacco Costantini. Se desideri partire da qui, puoi parcheggiare a bordo strada
  • Se vuoi risparmiarti circa 200 metri di dislivello, prosegui fino al parcheggio di Malga Coot e lascia lì l’auto.
Attenzione: la strada verso Malga Coot non è banale e richiede un po’ di dimestichezza con la guida in montagna in quanto stretta. Ci sono un paio di guadi che potrebbero risultare complicati per le auto basse. 
Nel nostro caso, in occasione dell’escursione fatta a Ottobre 2022, uno dei guadi era pieno d’acqua. Dei SUV sono riusciti a passare, noi invece ci siamo dovuti arrestare prima.

Riepilogo Escursione e Traccia GPX

I dati di seguito fanno riferimento al completo itinerario ad anello Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot in questo ordine, con partenza lungo la strada.

Download file: Bivacco Costantini e Monte Guarda_thewritersmountainhut.gpx

Hai già fatto questa escursione?

Se questo articolo ti sarà utile, lasciami un commento =) Se invece hai già fatto l'anello Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot, racconta la tua esperienza! Potrebbe essere utile ad altri utenti.

Anello Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot: l’itinerario in breve

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Che tu parta da bordo strada in corrispondenza del sentiero CAI 731 o da Malga Coot, per fare l’anello nell’ordine in cui lo abbiamo fatto noi dovrai arrivare a Casera Berdo.

  • Se parti da bordo strada segui il sentiero 731 nel bosco, ben segnalato fino alla casera.
  • Se parti da Malga Coot, incamminati sul retro della malga e segui il sentiero CAI 642 fino a Casera Berdo. Le due opzioni hanno uno scarto di circa 200 metri di dislivello.

Guardando Casera Berdo, sulla sinistra, troverai le indicazioni per continuare verso il Bivacco Costantini. La traccia si porta vicino al letto di un ghiaione e lo risale sul lato destro stando al limitare del bosco. Man mano che ci si avvicina al bivacco, la grana dei sassi che ricoprono il sentiero si fa più grossa, rallentando l’ascesa.

L’ultimissimo tratto è una pietraia che ci accompagna fino ad un bivio alla cui sinistra c’è la via d’accesso al Bivacco Costantini posizionato esattamente al di sotto del Torrione Mulaz.

Per proseguire fino al monte Guarda ritorna fino all’incrocio di cui sopra e prosegui dritto. Il percorso continua per un lungo tratto in un piacevole falso piano intervallato solo da qualche porzione di sentiero sdrucciolevole ed esposto.

Superati questi tratti la traccia si porta in cresta e ti ritroverai a camminare esattamente sul confine tra Friuli Venezia Giulia e Slovenia. Procedi sul percorso comprendo gli ultimi metri di dislivello fino ad arrivare sulla cima del Monte Guarda.

Dal Monte Guarda  scendi in direzione opposta a quella d’arrivo sul sentiero CAI 741. Il sentiero ti riporterà a Malga Coot in modo dolce e diretto. Dalla Malga prendi la strada a ciottoli e poi quella asfaltata per tornare all’auto.

La mia impressione: una spettacolare camminata autunnale in Friuli Venezia Giulia

Nonostante gli ottimi presupposti, e la schiera di content creator pronti a fare un reportage sulla Val Resia, quando arriviamo a Resiutta in le premesse metereologiche non sono le migliori per una camminata.

Il cielo è cupo, le nuvole si rincorrono tra le cime e i segni degli incendi in Val Resia dell’estate 2022 sono ancora una cicatrice visibile sulle pendici dei monti. 
Mentre guidiamo verso Stolvizza e poi verso Coritis, tuttavia la sensazione di aver scelto la giornata perfetta per questa camminata si fa più forte. Tanto più intensa quanto il colore dorato e cremisi delle foglie.

La camminata al Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot può essere divisa in 4 parti
  1. Dal parcheggio a Casera Berdo
  2. Da Casera Berdo al Bivacco Costantini
  3. Dal Bivacco Costantini alla cima del Monte Guarda
  4. Dal Monte Guarda a Malga Coot e ritorno all’auto

Dal parcheggio a Casera Berdo: una piacevole passeggiata in Val Resia

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Avevamo già percorso questo sentiero in primavera, durante la nostra prima gita a Malga Coot. All’epoca avevamo deciso di iniziare prima la camminata per allungare la passeggiata alla malga che altrimenti sarebbe stata molto breve. In questo caso invece la scelta è stata obbligata a causa dell’acqua in uno dei guadi.

La salita nel bosco è molto suggestiva in primavera/estate e ancora di più in autunno. Data la semplicità del percorso, per non ripetermi, se vuoi informazioni più dettagliate ti lascio alla descrizione della nostra precedente escursione a Malga Coot.

Da Casera Berdo al Bivacco Costantini: ammirando l'intera Val Resia

Una volta a Casera Berdo ci fermiamo per un attimo di ristoro. Alla nostra sinistra, tra le foglie si intravede Malga Coot ma la nostra meta oggi è un’altra. Nei pressi di Casera Berdo un segnavia ci indica la direzione al Bivacco Costantini e in effetti, alzando lo sguardo, verso le Babe si scorge già il puntino di latta rossa che ci farà da guida per tutta la salita.

Il sentiero verso il Bivacco Costantini inizia in piano, per poi salire in modo costante. La traccia si snoda tra il bosco e il bordo del letto di un torrente senza mai essere esposta, si alza invece in modo piacevole con un comodo zig zang che attenua la pendenza.

Nell’ultimissimo tratto il percorso a piedi incrocia una pietraia che rende meno fluidi gli ultimi metri fino al bivacco.

Arriviamo ad un bivio e procediamo a sinistra e coprire gli ultimi metri che ci separano dal Bivacco. Quando lo raggiungiamo il cielo è ancora minaccioso e un forte vento ci costringe a ripararci all’interno della struttura.

Il Bivacco Costantini

Mi sembra una bacca.”

Ecco cosa ho pensato appena visto il Bivacco Costantini e la sua tradizionale scocca in latta rosso. Il contrasto con il grigio della roccia e delle nubi rendeva la similitudine ancora più azzeccata.

Il bivacco, di 12 posti letto, è molto essenziale e forse meno accogliente di altri bivacchi che mi è capitato di visitare (penso al Bivacco Stuparich o il Bivacco Bianchi). Detto ciò, una volta al suo interno, la sensazione è quella di un rifugio che vive in totale simbiosi con la montagna a cui è ancorato.

Al di fuori c’è un tavolino con le panche una zona in cui accendere il falò, ma quando lo visitiamo noi c’è troppo vento così per mangiare ci stringiamo all’interno. Stretti stretti, con le gambe alternate sembriamo seduti nel vagone di un tram.

Mentre mangiamo e chiacchieriamo il nostro sguardo non può che spingersi oltre la porta del Bivacco Costantini dove le nuvole, per un attimo meno pressanti, ci consentono di ammirare l’intera Val Resia.

Dal Bivacco Costantini al Monte Guarda. Ma tu guarda che bel sentiero tra Friuli e Slovenia

Dopo pranzo è il momento di proseguire verso il Monte Guarda. Sulla carta questa parte del percorso, un lungo falso piano, è la meno impegnativa dell’intero trekking. Per me si rivela essere il più difficile da affrontare.

La traccia disegna una linea netta nel fianco della montagna, ma qualche porzione è franata (sulla destra della foto sopra) ed è qui che il cuore mi arriva in gola.

In casi come questi la differenza la fanno i compagni di viaggio. A Stefano sono abituata ma qui trovo supporto anche da Sara, Silvia, Jessica e Davide e un passo alla volta riesco a superare questo attimo di paura che credo mi accompagnerà per sempre nelle gite in montagna.

Verso il Monte Guarda: il sentiero in cresta

Poco dopo il pezzo incriminato, il sentiero si stacca dalla pendice della montagna per diventarne la cresta e portarci al Monte Guarda. Questo è il momento più affascinante dell’intera gita.

Il sentiero largo spazza via i timori e ci ritroviamo davanti uno spettacolo unico. Le nuvole si incupiscono, il vento sferza la cresta e noi avvertiamo chiaramente di essere in un punto di confine.

La Val Resia è sempre alla nostra destra mentre a sinistra, vediamo spuntare tra le nubi la sagoma azzurro-grigia del fiume Isonzo, che nel tratto in cui lo ammiriamo noi porta ancora il suo nome sloveno: Soča.

Ci fermiamo spesso a guardarlo, l’Isonzo. Anche per i friulani del gruppo questa è un punto di vista insolito. Parlo per me quando dico che sono queste viste che mi fanno innamorare sempre di più della mia regione.

Il Monte Guarda

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La nebbia non ci concede tregua nemmeno in cima, anzi ci avvolge e lasciandoci intravedere molto poco del paesaggio. La felicità e la soddisfazione è troppa, così ci stringiamo tra di noi e scriviamo un pensiero a diverse mani sul libro di vetta.

Se dovessi indicare un modo per accelerare l’amicizia con qualcuno, raggiungere la cima di una montagna assieme sarebbe sicuramente uno dei modi migliori per farlo.

Dal Monte Guarda a Malga Coot

Riposto il libro di vetta nella sua scatola, continuiamo il nostro giro per chiudere l’anello Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot. Il sentiero di discesa è molto tranquillo.

Se non ti interessa il Bivacco Costantini e come me hai problemi con i sentieri franabili, ti consiglio di fare questo sentiero anche in salita.

Scendiamo con un sentiero tortuoso ma piacevole che con ampi tornanti ci fa abbassare di quota ed arrivare velocemente a Malga Coot. Nel mezzo, abbiamo l’occasione di ammirare il color ruggine dei faggi ormai arrivati a fine ciclo vegetativo.

Siamo fortunati! Malga Coot è al penultimo weekend di apertura e riusciamo, prima di rientrare alla macchina, a rifocillarci con una fetta di torta e una birra.

Perché fare l’anello Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot

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Perché questo trekking in Friuli Venezia Giulia da fare comodamente in una giornata, riunisce diversi elementi che ti faranno innamorare della regione.

La Val Resia è di per sé una chicca (ti consiglio anche il Sentiero Pusti Gost da fare sempre in autunno). L’escursione inizia nel bosco, poi si alza fino al Bivacco Costantini. Poi si va verso il Monte Guarda dove ammirerai non solo due vallate ma due stati. Se la giornata lo consente i colori sono stupendi in qualsiasi stagione.

Quando apre Malga Coot?

Malga Coot è aperta tutti i giorni da giugno a settembre ma potresti trovarla aperta anche durante i weekend di maggio e di ottobre.

Il mio consiglio: La malga è molto frequentata, pertanto ti consiglio di visitarla nei mesi di “bassa stagione”. Se sceglierai l’autunno potrai mangiare divinamente e ammirare un foliage che fa impallidire location più blasonate.

Per sicurezza, controlla la loro pagina Facebook.

Elena Feresin


2 Comments

Monica · Luglio 9, 2023 at 8:37 pm

Ti ringrazio moltissimo per la tua descrizione, in particolare l’attenzione che hai messo nel descrivere il punto “incriminato”. La montagna va temuta per apprezzarla in tutta la sua forza, così mi diceva sempre mio nonno, trentino doc che però essendo nato al confine Nord con quello che oggi è il sudtirolo si sentiva austriaco! Chissà se questo percorso veniva usato per scavallare in Slovenia 1 secolo fa…
Grazie ancora della descrizione
Monica

    Elena Feresin · Luglio 11, 2023 at 5:48 am

    Grazie Monica ❤️ Gentilissima! Mi fa piacere essere d’aiuto ☺️

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