Il sesso inutile di Oriana Fallaci​

Published by Elena Feresin on

Il sesso inutile di Oriana Fallaci

The useless sex by Oriana Fallaci

Ti senti più felice all’idea di poter fare quello che fanno gli uomini e divenire magari presidente della Repubblica? Dio quanto vorrei essere nata in uno di quei paesi dove le donne non contano nulla. Tanto il nostro è un sesso inutile.

Di cosa parla Il Sesso Inutile di Oriana Fallaci

Siamo nel 1961 e Oriana Fallaci scrive per il settimanale “L’Europeo” quando il suo direttore le chiede di partire e scrivere un reportage sulle donne. La Fallaci è combattuta. È davvero utile? Si chiede. Le donne non sono una fauna speciale. Si dice.
È la frase qui sopra, pronunciata da un’amica durante una cena, a convincerla.
Si rende conto che “i problemi fondamentali degli uomini nascondono questioni economiche, razziali e sociali ma i problemi fondamentali delle donne nascono anche e soprattutto da questo: il fatto di essere donne.”

Così Oriana Fallaci lascia l’Italia per un lungo viaggio in oriente alla ricerca di quella che pare una chimera: una donna felice.

Accompagnata dal fotografo Duilio, Oriana vola attraverso l’Asia. Dal Pakistan delle spose bambine, consegnate come un pacco coperto da una cascata di stoffa ad un marito che non hanno mai visto. All’India delle contraddizioni in cui alcune donne si gettano nella pira del marito defunto perché la peggior cosa che possa capitare a un’indiana è di restare vedova e altre che invece studiano in Europa e partecipano attivamente al governo del paese. Dalla Malesia delle matriarche in via d’estinzione. Alla Cina divisa tra le leggi di Confucio, “secondo cui un uomo può divorziare dalla moglie quando lei disubbidisce ai suoceri, è sterile, chiacchierona o gelose”, e quelle della Cina Rossa che impongono “l’assoluta monogamia e il dovere di proteggersi a vicenda, aiutarsi a costruire una nuova società.” Dal Giappone delle donne impregnate di docilità e di obbedienza e delle geishe. Alle Hawaii in cui le “vere hawaiane” non esistono più.
Il cerchio di Oriana si chiude a New York e per lei è un po’ come tornare all’inizio del viaggio. In occidente, le donne devono assumere comportamenti maschili per essere prese sul serio.

Le donne sono (ancora) il sesso inutile?

Ci sono due ragioni per cui ho divorato e apprezzato questo libro.
È il secondo scritto di Oriana Fallaci che leggo in questo pazzo anno di lockdown. A marzo 2020, la Fallaci mi aveva portata tra le polverose strade del Libano con Insciallah ma devo ammettere che il clima pesante e guerrigliero del romanzo non era stato un diversivo piacevole per la mia prigionia.

Diverso il discorso per “Il Sesso Inutile”. La scrittura vivida e descrittiva di Oriana mi ha accompagnata in un immaginario viaggio. Un viaggio d’evasione e di riflessione. Un viaggio dal sapore amaro perché oggi, nel gennaio del 2021, non so ancora quando potrò prendere un aereo per scoprire il mondo.

E poi il fil rouge del reportage. Le donne e l’infelicità. 
Me lo sono chiesta più volte durante la lettura. Il nostro è ancora un sesso inutile? 
La risposta che mi sono data non è esattamente quella che avrei voluto sentire. Avrei voluto rispondere con contrarietà, scuotere la testa e affermare: “Certo che no, siamo nel 2021!
E invece, per tutto il racconto ho avuto la sensazione di leggere un lungo articolo di Internazionale. Ciò che leggevo era così immersivo e attuale che il pensiero “Questo libro è stato scritto nel 1961” mi appariva nella mente come una stella cometa. Arrivava a scuotermi come quando ci si risveglia di botto dopo essersi assopiti per qualche minuto.

Oriana Fallaci e Taylor Swift

Ho concluso il reportage in pausa pranzo e poco dopo sono uscita per una passeggiata. Mentre mi preparavo, le parole della Fallaci continuavano a vorticarmi in testa. Immaginavo una conversazione con la scrittrice e cercavo argomentazioni per dirle che, 60 anni dopo il suo scritto, la condizione delle donne era completamente diversa. Poi sono uscita e come sempre ho inforcato gli EarPods e attivato la riproduzione casuale di Spotify. Neanche a farlo apposta, la prima canzone in lista era “The Man” di Taylor Swift, anno di pubblicazione 2019. Cito.

Direbbero che mi sono data una mossa, che ho lavorato sodo, non scuoterebbero la testa chiedendosi quanto di quello che ho sia merito mio. Cosa indossavo? Sono stata maleducata? Potrebbe essere scisso dalle mie buone idee dalle mie mosse? […] Sono stufa di correre più forte che posso e chiedermi se ci arriverei prima essendo un uomo. Sono stufa di essere insultata ancora una volta, perché se fossi un uomo, sarei un Uomo con la U maiuscola.”

Proprio come l’amica di Oriana Fallaci, Taylor Swift ha tutto quello che una ragazza potrebbe sognare ed incarna alla perfezione lo “stereotipo” di come una ragazza dovrebbe essere per la società. Ricca, bella, bionda, alta, magra e con gli occhi blu, Taylor non è sempre stata in una posizione felice e ha spesso lottato contro i “double standards”. Se lei si sente così, noi comuni mortali non possiamo passarcela meglio.

La realtà è che siamo nel 2021 e quello delle donne è ancora un sesso inutile e siamo ancora condannate all’infelicità. La cosa più brutta è rendersi conto che siamo noi stesse le fautrici della nostra condanna. Non per mancanza di mezzi o di intelligenza ma perché siamo immerse in una cultura ancora di forte impronta maschile. 
Per volgere in positivo il titolo di Oriana Fallaci, si potrebbe dire che ancora oggi il nostro è “Il sesso utile se…” perché all’utilità del nostro sesso è sempre legata una condizione.

Un sesso utile se…

Il nostro sesso è utile se… per arrivare in cima ci spogliamo di ciò che ci rende donne per abbracciare la parte più mascolina di noi.
Il nostro sesso è utile se… strizziamo le tette in un seducente completino intimo ma non se le mostriamo per allattare.
Il nostro sesso è utile se… “la diamo” quando gli uomini la vogliono. Sia mai che si consideri o si veda l’altra faccia della vagina, quella che sanguina sangue rosso e non blu.
Il nostro sesso è utile se… fa guadagnare un sacco di soldi all’industria del beauty. Perché “noi valiamo” solo con capelli e trucco perfetti.
Insomma, il nostro è un sesso utile con la condizionale. Vorrei proprio sapere cosa ne pensa Oriana di noi moderne.

Come donna alla soglia dei 30 che si avvicina alla fatidica scelta “figlio o non figlio” mi sento addosso molta responsabilità. So che se la scelta sarà “figlio” avrò un compito non facile.
Sebbene io non abbia mai avuto l’indole materno, c’è qualcosa che mi elettrizza profondamente all’idea di crescere una persona migliore di me. E se quella persona dovesse mai essere un maschio, sarei ancora più elettrizzata al pensiero di poter crescere una persona per bene che sfrutti il suo “sesso utile” per far diventare il mondo un posto più felice.

Discorso un po’ lungo che esula un po’ dalla classica recensione. Ma è questo il potere dei libri e anche il potere delle baite in montagna (siano esse reali o immaginarie). Portano a riflettere. E non importa quanta neve possa cadere fuori dalla mia baita, la porta delle riflessioni sarà sempre aperta.

Elena Feresin


1 Comment

Fairy Queen · Maggio 3, 2021 at 12:43 pm

Oriana was a great woman who had no fear to say what she really thinks.

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