Monte Jouf da Maniago
Published by Elena Feresin on
Monte Jouf da Maniago: un balcone sulla pianura friulana

Questa camminata primaverile sul Monte Jouf è stata per noi occasione di esplorare un angolo diverso di Friuli Venezia Giulia. Ispirati dal libro I Sentieri del Bosco di Sentieri Natura, dopo l’anello di Pinzano, ci avventuriamo di nuovo in Provincia di Pordenone.
Da Udine guida lungo la SS464 per 45 km attraversando i paesi di San Vito di Fagagna, Dignano e Spilimbergo fino a Maniago.
Per raggiungere la partenza del sentiero, oltrepassa il paese in direzione Montereale Valcellina. Circa un 1 km dopo le ultime case di Maniago, lungo la strada, troverai sulla sinistra il parcheggio.
Riepilogo Escursione e GPX
- Km totali: 15
- Dislivello: 900 D+
- Tempo totale: circa 6 ore (pause comprese)
- Sentieri CAI: 967 e 983
- Difficoltà: E
- Bambini: Solo se abituati a camminare
- Cani: Sì
- Punti d'appoggio: non presenti
L'escrusione sul Monte Jouf
La camminata sul Monte Jouf può essere suddivisa in tre parti:
- Dal parcheggio a Forcella della Croce
- Da Forcella della Croce fino alla cima Monte Jouf
- Discesa dal Monte Jouf
Dal parcheggio a Forcella della Croce
La salita al Monte Jouf inizia dal lato opposto della strada rispetto al parcheggio, dove troverai il sentiero CAI 967 ad attenderti.
Il primo tratto di sentiero scorre parallelo la strada ma il rumore delle auto è quasi interamente coperto dal Cellina che proprio qui viene sbarrato da una diga.
Saranno state le nuvole basse o i primi caldi, ma i primi attimi di questa escursione sono stati per me i più difficili a casua dell’umidità. Per fortuna la vista sulla diga del Cellina non è niente male.

Nella Valle di Sant'Antonio
Superata la diga, il sentiero sale con costanza e dopo una svolta a destra si allonta finalmente dal rumore della modernità per portarci nella Valle di Sant’Antonio dove è situata l’omonima chiesetta.
Qui notiamo anche quanto sia mutato il paesaggio rispetto alle foto del libro e quanti alberi siano nati in più.
Subito dopo la chiesetta attraversiamo un suggestivo corridoio naturale creato dai rami intrecciati degli alberi vestiti di primavera.
Ancora qualche salita e troviamo un altro tratto di sentiero incantato circondato da piccoli fiori lilla di lunaria. Li ho trovati la ciliegina sulla torta di questa camminata primaverile in Friuli Venezia Giulia.
Da Forcella della Croce alla cima del Monte Jouf
I fiorellini ci accompagnano fino alla Forcella della Croce che definirei il vero spartiacque dell’escursione. Dalla Forcella in poi infatti il sentiero non solo cambia numero, diventando il 983, ma inizia anche a salire in maniera più marcata fino a raggiungere il crinale del Monte Jouf.
Secondo la guida, una volta raggiunto raggiunto il crinale, dovremmo passare dal versante Nord a quello Sud ma il passaggio non è affatto evidente quindi presta attenzione.
Ci accorgiamo di aver sbagliato strada per la mancanza di segnavia sugli alberi e dopo una veloce occhiata alla mappa sembra che il sentiero (ben battuto tra l’altro) che stiamo percorrendo porti alla vera cima del Monte Jouf ma non ci fidiamo. Torniamo indietro e riprendere il sentiero CAI (guarda le mie stories su Instagram in cui trovi i video di questo passaggio).
Scavallato il crinale, la vista si apre e si iniziano ad intravedere scorci di panorama su tutta la pianura.

Il sentiero prosegue in un saliscendi continuo che ti porterà fino a dei prati prima e alla croce del Monte Jouf poi.
La Discesa dal Monte Jouf
Lasciandoti alle spalle la croce del vedrai forse la più bella vista sulla pianura.
Raggiungerai inoltre Malga Jouf che, almeno secondo me, emana un’aura strana. Pare lasciata a sé stessa da molto tempo ma al tempo stesso appena abbandonata.
La struttura in pietra ha qualcosa di romantico che, forse complice il verde intenso dell’erba, mi ricorda un luogo di Orgoglio e Pregiudizio.

La parte più bella dell'escursione
Inizia qui il tratto più bello di questa escursione primaverile in Friuli Venezia Giulia. Nel giro di pochissimi chilometri vedrai infatti la natura cambiare più e più volte.
I prati lasciano posto una carrareccia di grossi ciottoli che a sua volta fa spazio ad una foresta di abeti altissimi. Qui ho rallentato il passo e mi sono guardata attorno estasiata.

La parte più complicata dell'escursione
Il sentiero nella foresta termina su una strada asfaltata che dovrai percorrere per qualche centinaio di metri. Maniago si fa sempre più vicina, a ricordarti che la fine dell’escursione è vicina. Dopo qualche tornante tuttavia, il un sentiero compare sulla destra e si immerge nuovamente tra la boscaglia.
Qui inizia la parte peggiore della camminata. I segnavia sono radi, si perdono in un dedalo di sentieri molto simili. La boscaglia inoltre rende difficile trovare punti di riferimento. Nonostante la descrizione minuziosa di Sentieri Natura ne siamo usciti solo grazie alla mappa GPS, che tu puoi scaricare qui sopra.

Perchè fare l'escursione sul Monte Jouf
L’escursione sul Monte Jouf è una piacevole camminata da fare in primavera che non presenta particolari difficoltà.
Quando cercavamo idee su dove adare, avevo chiesto a Stefano una camminta con un paesaggio molto vario e il Monte Jouf mi ha soddisfatta.
Ho amato in particolare la seconda parte della camminata.
Mi è piaciuta la Malga (tranne il bagno) e il tratto nel bosco è stato forse uno dei più belli che io abbia mai fatto.
Una camminata da fare in primavera quindi ma non solo. Secondo me potrebbe essere molto bella anche in autunno. Sul libro di vetta però diverse persone hanno scritto di averla fatta in inverno con la neve e le ciaspole.
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