Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

Published by Elena Feresin on

Storia di una ladra di libri di Markus Zusak: una prospettiva diversa sull'Olocausto

The Book Thief by Markus Zusak

Tra gli amanti dei libri, c’è una regola non scritta: il libro è SEMPRE migliore del film. Con Storia di una ladra di libri di Markus Zusak però, se non fosse stato per il film, mi sarei persa un affascinante romanzo che ora è tra i miei preferiti.

Valutazione

5/5

Trama di Storia di una ladra di libri

Sin dalle prima pagine, Storia di una ladra di libri, ci mette in una posizione singolare facendoci assumere il punto di vista della Morte.

La Morte fa il suo lavoro diligentemente, senza guardare in faccia nessuno. Di tanto in tanto, accade però, che la sua attenzione venga catturata da alcune persone. 

Questo è il caso della sfortunata e analfabeta Liesel che viene notata dalla Morte durante il funerale del fratello, colta nell’atto di rubare il suo primo libro. 

I libri, che inizialmente non riesce a leggere, diventano per Liesel un vero talismano contro gli orrori della guerra. Grazie ai libri riuscirà a legarsi alla famiglia adottiva e a trovare un punto di congiunzione con il giovane ebreo, Max, che la famiglia Hubermann nasconde nel seminterrato.

Dopo essere riusciti a nascondere Max dalla perquisizione dei Nazisti, il ragazzo decide comunque di lasciare gli Hubermann per non metterli ulteriormente in pericolo.

Hans, il padre adottivo di Liesel, difende un amico ebreo e viene messo su una lista nera. Nel 1943 viene costretto ad andare in guerra.

Nel 1945 la famiglia viene riunita ma la pace dura poco poichè la cittadina viene rasa al suolo da un raid aereo e tutta la famiglia di Liesel rimarrà uccisa. 

La morte ci racconta che Liesel vivrà una vita molto lunga.

Il mio parere su Storia di una ladra di libri di Markus Zusak

Storia di una ladra di libri è stato uno dei libri che mi hanno commossa di più ma devo essere sincera, non è stato amore a prima vista. Era uno di quei romanzi che non riuscivo mai a proseguire. L’ho iniziato e lasciato cadere decine di volte fino a quando non è arrivato il momento giusto per leggerlo.

A febbraio 2020 quel momento è arrivato.

Prima ho guardato il film, in programmazione per la Giornata della Memoria. Sono rimasta incollata alla sedia fino alla fine e sogni sui nazisti e la morte mi hanno “tormentata” per giorni dopo averlo visto.Quasi non mi ricordavo che il libro se ne stava da anni a prendere polvere nella mia libreria.

Cosa mi è piaciuto?

Sicuramente il punto di vista della Morte. Quando ho letto Storia di una ladra di libri una cara amica aveva appena subito una grave perdita. La mia mente era piena di domande senza risposta.

Perché lei? Perché ora?
Immagino che questo desiderio di conoscenza mi abbia messo nell’umore giusto per entrare in empatia con un romanzo narrato dalla Morte stessa.

La morte è qualcosa che tutti dobbiamo affrontare, alla fine. Potremmo temere meno la Morte se la considerassimo una creatura vivente? Qualcuno con sentimenti e rimpianti. Qualcuno che odia il suo lavoro?

Markus Zusak dovrebbe essere sempre elogiato per averci dato la prospettiva della Morte usando delle parole toccanti come poche altre.

La mia copia di Storia di una ladra di libri sarà sempre macchiata dalle mie lacrime.

“Trovo gli umani sempre nel loro momento migliore e peggiore. Vedo il loro lato più brutto e quello più bello e mi chiedo come la medesima creatura possa essere maestra di entrambi.”

La Giornata della Memoria da un'altra prospettiva

Ogni volta che si avvicina la Giornata internazionale della Memoria dell’Olocausto, siamo abituati a un palinsesto dedicato. La prospettiva raccontata è giustamente quella degli Ebrei.

Storia di una ladra di libri di Markus Zusak racconta la guerra attraverso gli occhi di una ragazza tedesca “normale e ariana”.

Nella narrazione comune, i tedeschi sono visti come i cattivi e Liesel avrebbe potuto recitare quella parte, con i suoi occhi azzurri e i capelli biondi. Eppure, nel profondo della guerra, perde e soffre tanto quanto i suoi coetanei ebrei.

Immagino che il messaggio finale di Storia di una ladra di libri sia che di fronte alle guerre non ci sono né vincitori né vinti.

Proprio come davanti alla morte, siamo tutti uguali.

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Elena Feresin

Categories: Libri

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