Sentiero Pusti Gost
Published by Elena Feresin on
Una camminata in Val Resia sulle tracce del passato

Se cerchi consigli su dove camminare in Val Resia, è probabile che, come prima cosa, troverai informazioni sul sentiero Ta Lipa Pot. Se però alle escursioni molto turistiche preferisci quelle più defilate, allora il Sentiero Pusti Gost è quello che fa per te.
Il sentiero Pusti Gost, che significa bosco abbandonato in resiano, è una camminata di circa 10km per 700 metri di dislivello che ti porterà ad un altopiano costellato di stavoli abbandonati e non.
Qui di seguito trovi tutte le informazioni utili per fare questo trekking in Friuli Venezia Giulia.
La Val Resia è una vallata lunga circa 18 km che si trova nella parte orientale del Friuli Venezia Giulia, sul confine con la Slovenia. Il paese che segnala l’ingresso nella vallata è Resiutta che troverai lungo la strada statale che collega Tolmezzo a Tarvisio.
Per raggiungere la valle dalla pianura ti basterà guidare in direzione Tarvisio (uscita autostradale A23 Carnia) e, poco dopo Moggio Udinese, sulla destra, troverai Resiutta e le indicazioni per inoltrarti nella Val Resia.
Lungo la vallata incrocerai spesso l’omonimo torrente che dà il nome all’intera valle. In caso te lo stessi chiedendo, la Val Resia non è legata all’omonimo lago in Trentino Alto-Adige.
Riepilogo Escursione Sentiero Pusti Gost
- Km totali: 10
- Dislivello: +700
- Ore totali: 4h30 (pause comprese)
- Difficoltà: E
- Sentieri CAI: la salita non è su un sentiero CAI ma troverai i cartelli di Vivistolvizza ad indicarti la strada. La discesa si fa sul sentiero 643
- Bambini: Non ci sono tratti esposti o pericolosi. Se i tuoi bimbi sono abituati a fare dislivello e a camminare 10 km allora sì.
- Punti d’appoggio: lungo questa camminata non ci sono rifugi o strutture a cui appoggiarsi. Troverai solo un paio di locali in centro a Stolvizza.

Dove parcheggiare
Il sentiero Pusti Gost parte dalla frazione di Stolvizza (la stessa del sentiero Ta Lipa Pot). In Via Indrinizza troverai un comodo parcheggio per lasciare l’auto.
Il sentiero parte, guardando il parcheggio, sulla strada asfaltata che sale a sinistra (via Alta). Per iniziare il sentiero ti basterà seguire le indicazioni per il Belvedere Buttolo.
Il sentiero Pusti Gost
Iniziamo la nostra camminata in Val Resia attorno alle ore 10. La temperatura è frizzante ma noi troviamo subito il modo di scaldarci: con una bella salita spezza fiato.
Copriamo i primi 50 metri di dislivello per raggiungere il Belvedere Buttolo, location del presepe vivente di Stolvizza e punto di partenza del sentiero Pusti Gost.
A indicarti la strada troviamo i cartelli affissi dall’associazione Vivistolvizza.
La salita tra i pini
Il sentiero, non esposto e ben segnalato, si alza in modo costante e via via più ripido costeggiando il Rio Lomming. La mulattiera, circondata da pini radi e poco folti, ci consente di tenere sempre un occhio puntato sul panorama e sulla Val Resia. E per fortuna, aggiungo, perché le pendici delle montagne sembrano un tappeto porpora di lana impolverata.

Lungo la salita tuttavia, l’elemento predominante è l’acqua che ti accompagnerà fin quasi sull’altipiano. Sin da subito incrocerai diverse casette dell’acquedotto e lo scrosciare nel Rio Lomming ti accompagnerà lungo il cammino lungo il quale potrai ammirare molte cascatelle.
La più bella la troverai nei pressi del bivio con il sentiero che porta al Bivacco Crasso (il percorso è indicato come Vertical Kilometer). Con una piccolissima deviazione, potrai infatti raggiungere una cascatella molto suggestiva. Ti consiglio non solo di guardare la cascata, ma di dare anche le spalle alla cascata e ammirare lo scorcio che si vede da qui, ne vale davvero la pena.


Il passaggio nella faggeta e l’arrivo agli stavoli
Dalla cascatella in poi il sentiero Pusti Gost diventa abbastanza pendente ma i pini lasciano sempre più spazio ai faggi ed è come entrare sotto una tenda dorata.
Sono gli ultimi sforzi e con curve sempre più strette, ma non esposte, scavalliamo e arriviamo sull’altopiano.
Siamo accolti da una piccola cappella e da una vista strepitosa sul bosco, sulle cime vicine e su un paio di stavoli ristrutturati (che mi provocano un acceso moto d’invidia verso i proprietari).

Sulle tracce di un passato non troppo lontano
Proseguiamo la gita sulla pista forestale sulla destra della cappella camminando in senso antiorario. Faremo infatti un anello sull’altopiano che ci riporterà, più o meno al punto di partenza. Qui non dovrai preoccuparti di dislivelli o fatiche ma solo di goderti il paesaggio.
Mentre passeggiamo osservo gli tavoli con attenzione. Alcuni sono diroccati, altri ancora in piedi ma abbandonati, altri ancora in fase di ristrutturazione. Anche i più vecchi, tuttavia, non sono poi così vecchi il che mi fa dedurre che fino a non moltissimo tempo fa fossero usati e vissuti. Le persone qui vivevano e lavoravano.
Mi lascia sempre un senso di malinconia vedere con quanta fretta i luoghi possano essere abbandonati. Camminare in montagna vuol dire anche questo, venire a patti con le prove tangibili che niente è eterno.

La discesa con il sentiero CAI 643
Concludiamo l’anello sull’altopiano e, dopo aver mangiato il nostro panino, iniziamo a scendere. Anche in questo caso ad indicarci il sentiero Pusti Gost sono i cartelli di Vivistolvizza.
Anche in discesa il percorso non presenta alcuna difficoltà.
Dopo un circa 200 metri di dislivello negativo incrociamo il sentiero CAI 643 che ci accompagnerà fino a Stolvizza. Lungo il rientro puoi fare una piccolissima deviazione e vedere delle fortificazioni militari della Prima Guerra Mondiale. Anche in questo caso la via è indicata dai cartelli della ProLoco e non presenta alcuna difficoltà.
Per tornare alla macchina, il sentiero ci fa attraversare il centro del piccolo borgo di Stolvizza.

Perché fare il Sentiero Pusti Gost
Se leggi il mio blog da un po’, avrai capito che non amo i posti troppo frequentati e che mi piace godere della montagna in solitudine. Se sono da sola infatti ho la presunzione che lo spettacolo delle montagne sia solo per me. Sul Sentiero Pusti Gost questo è possibile. Saperlo così vicino al Ta Lipa Pot, mi ha dato la sensazione di godere delle montagne da una posizione di privilegio.
Lo amerai anche tu se ti piacciono i paesaggi un po’ decadenti, tranquilli e dal grande fascino.
Ps. Secondo me bisogna fare un pensierino sul Bivacco Crasso, da annotare per le prossime escursioni.
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