Cascate Čukula

Published by Elena Feresin on

Cascate di Čukula. Magiche cascate in Friuli Venezia Giulia

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Le Cascate di Čukula sono un gruppo di cascate da favola del Friuli Venezia Giulia. Si trovano tra il comune di Platischis, frazione di Taipana, e Montemaggiore.

Noi ci siamo fermati alla prima cascata che si raggiunge con una camminata mediamente facile dal centro del paese. La cascata, molto suggestiva, è stata il luogo perfetto per mangiare un pranzo al sacco a contatto con la natura.

Continua a leggere per scoprire tutti i dettagli.

Per visitare le Cascate di Čukula dovrai arrivare a Platischis.

Da Udine guida in direzione nord fino raggiungere Reana del Rojale, quindi prosegui fino a Nimis. Oltrepassato il paese continua e supera Torlano quindi guida fino a Taipana. La strada è praticamente sempre dritta, ti aspetta una svolta a destra solo in corrispondenza del cartello di benvenuto a Taipana.

A Taipana segui le indicazioni per Campo di Bonis, quindi, una volta raggiunta la frazione prosegui fino a Platischis.

Puoi lasciare l’auto lungo la via principale del paese. Seguendo la strada sopra, troverai le indicazioni per le cascate di Čukula sulla destra.

Riepilogo Escursione e traccia GPX

I dettagli di seguito fanno riferimento al raggiungimento della prima cascata. Il percorso prosegue per complessivamente 6 km con circa 400 metri di dislivello. Dopo ti spiegherò perché non abbiamo fatto il giro per intero.

Download file: Cascate di Cukula_thewritersmountainhut.gpx

Cascate di Čukula: ricerca del fresco e pranzetto romantico

Abbiamo visitato le (la) Cascate di Čukula in un’afosa giornata di ottobre dopo aver soggiornato in un alloggio Friland situato tra i prati di Campi di Bonis.
La casetta e il paesaggio tutt’attorno erano così belli che abbiamo approfittato di tutto il tempo a nostra disposizione prima di lasciare l’alloggio.

In poche parole, eravamo tardi e con poca voglia di camminare. Le cascate, anzi, la prima Cascata di Čukula è stata perfetta per questa giornata. Ma andiamo con ordine.

Partire in discesa

Lasciata l’auto in uno dei parcheggi lungo la strada principale di Platischis, abbiamo svoltato a destra in corrispondenza di un evidente segnavia in legno. Abbiamo continuato su un prato fino a individuare un secondo segnavia che ci invita a scendere.

Inizia così la discesa fino alla Cascata di Čukula.
Sarò sincera, il sentiero è semplice ma non banale. I 60 metri di dislivello negativo sono spalmati in in poche centinaia di metri rendendo la discesa abbastanza ripida nonostante la presenza di gradoni. Tant’è che per buona parte è stata installata un’apposita corda per facilitare la passeggiata.

Arrivati alla fine della discesa, ci ritroviamo sulle sponde del Rio Podiamo. Qui è già possibile vedere dall’alto la prima delle Cascate di Čukula, la Cascata Vecchio Mulino. Come si intuisce dal nome, si vedono anche i resti del vecchio mulino.

Saltellando sulle pietre ci portiamo dall’altra parte del corso d’acqua e proseguiamo il sentiero che anche in questo tratto è provvisto di corde tattiche.

Cascata Vecchio Mulino

La Cascata del Vecchio Mulino (in sloveno Slap Stari mlin) ci appare in tutta la sua magnificenza. La portata d’acqua è poca, ma nei pressi della cascata si respira un’atmosfera particolare.

Saranno gli alberi dorati le cui foglie cadono danzando nel piccolo specchio d’acqua. O il muschio smeraldo che ricopre la parete di roccia sotto al salto. Saranno proprio i resti del vecchio mulino, il solco scavato nella pietra dal corso deviato della cascata per raggiungerlo. I paragoni con le favole in certi luoghi si sprecano, ma qui appaiono davvero calzanti.

Attraversiamo un secondo guado e dopo aver dato un’occhiata all’orologio decidiamo di fermarci qui e pescare dallo zaino i nostri panini. Non c’è molto posto ma sono sicura che troverai un angolino su un sasso dove poterti appoggiare.

Cullati dal suono dell’acqua, infreddoliti dell’umidità, ci stringiamo nelle felpe, che qui tiriamo fuori, e ci fermiamo in silenzio ad ascoltare. Guardare. Immaginare. Riflettere.

Perché non abbiamo fatto per intero il sentiero delle Cascate di Čukula

Per una questione di tempo. È vero la giornata era iniziata all’insegna della pigrizia ma questo sentiero è tutt’altro che banale.

Ci abbiamo messo circa 20 minuti per raggiungere la prima cascata e ci è bastato per capire l’andazzo del sentiero, caratterizzato da tanti guadi. Per quanto non difficile “trovare i sassi giusti” su cui appoggiare i piedi avrebbe rallentato il nostro avanzare e causa impegno nel pomeriggio abbiamo deciso di goderci la Cascata del Vecchio Mulino.

Inoltre, leggendo online, abbiamo capito che il resto del sentiero non è sempre stato trovato nelle migliori condizioni. Prima di scegliere questa gita.

Quando visitare le Cascate di Čukula?

Questo è uno di quei casi in cui la stagione non è molto importante ma le condizioni meteo antecedenti alla gita sì. La discesa è molto ripida, quindi che tu decida di camminare in primavera, estate, autunno o inverno, non farla dopo precipitazioni intense perché potresti trovarti davanti uno scivolo. Attenzione ovviamente anche all’autunno poiché le foglie secche, per quanto bellissime, sono sicuramente un elemento che facilita le scivolate.

Cascate di Čukula, una camminata per bambini in Friuli Venezia Giulia? Sì ma…

Gli instancabili bambini di Camminabimbi ce l’hanno fatta, quindi ti direi di sì. Lunghezza e dislivello non sono elevati ma ci sono tante piccole insidie che richiedono una grande attenzione. Anche i guadi sono più facilmente fattibili da bambini già grandicelli.

Cosa interessante, nemmeno camminabimbi ha completato la camminata. Si sono fermati alla seconda cascata.

Perché fare il sentiero delle Cascate di Čukula?

Perché sono un luogo molto particolare del Friuli Venezia Giulia a pochi passi dalla Slovenia.
Con una camminata di media difficoltà puoi raggiungere un luogo che ti sorprenderà per la sua semplice bellezza.

Il confine con la Slovenia inoltre non è lontano. Secondo me si percepisce la vicinanza con un luogo di passaggio come lungo il sentiero delle Malghe di Porzûs o l’Anello del Bivacco Costantini, Monte Guarda e Malga Coot.

Elena Feresin


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