Bivacco e Campanili del Lander

Published by Elena Feresin on

Bivacco e Campanili del Lander: la forza della natura va in scena ad Arta Terme

Panorama dal Bivacco Lander
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Il Bivacco e i Campanili del Lander sono una delle zone più uniche del Friuli Venezia Giulia.

Il Bivacco, recentemente ristrutturato, ha una vista spettacolare sulla Valle del But.

I Campanili del Lander sono dei “pinnacoli” di roccia scolpiti nei secoli dalla natura. Luoghi affascinanti e avvolti dal mistero (racconterò dopo di una particolare leggenda) che noi abbiamo visitato al tramonto durante un’escursione guidata organizzata da Visit Zoncolan.

Di seguito tutti i dettagli.

Il sentiero che porta al Bivacco e ai campanili del Lander parte da Piano D’Arta, frazione di Arta Terme (UD).

Per raggiungere Piano d’Arta da Udine, guida in direzione nord verso Tolmezzo. Una volta raggiunto il capoluogo carnico, procedi in direzione Arta Terme.

Superata la rotonda (sulla sinistra vedrai un supermercato Eurospar), gira a destra in Via Carducci. Ad un certo punto, Via Carducci confluisce in Via Marconi ed esce da Arta Terme per raggiungere Piano d’Arta. Continua oltre il paese fino a trovare una stradina sulla destra. Le indicazioni verso “il Lander” sono evidenti.

Una nota sul parcheggio

Sulla strada incontrerai un’azienda agricola con un bel parcheggio ma ti consiglio di proseguire oltre poiché a guardia dello stabile ci sono due cani.

Dopo qualche centinaio di metri arriverai comunque ad un bello spiazzo dove poter lasciare l’auto.

Riepilogo Escursione e Traccia GPX

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Bivacco e Campanili del Lander: l’itinerario in breve

Dal parcheggio in località “Bant” vedrai dipartire un sentiero (segnalato come “del 
Lander”) e una strada forestale parallela al Rio Randice. Entrambi portano allo stesso punto, ma la guida di Visit Zoncolan ci ha fatto seguire la seconda opzione. Dopo qualche metro in leggera discesa abbiamo svoltato a sinistra su di una traccia ben segnalata e abbiamo iniziato a salire.

I primi metri di questa camminata sono abbastanza pendenti e metteranno alla prova il tuo fiato. Al momento della nostra gita (Febbraio), il terreno era ancora coperto da uno spesso strato di foglie secche e scivolose.

Ancora un po’ di sforzo e la traccia esce dal bosco. Superata una tabella votiva, attraverserai una strada forestale. Da questo punto la pendenza diminuisce.

Tutto il sentiero alterna tratti nel bosco e tratti in cui, purtroppo, il bosco non c’è più causa bostrico. Ciò se non altro permette di avere dei bellissimi panorami sulla Valle del But e sul Monte Zoncolan lungo tutta la salita.

Attorno ai 1000 m slm, il sentiero si addentra quindi in una faggeta e, lasciata la traccia CAI 408, segui dei cartelli ben posizionati fino al Bivacco Lander.
Immediatamente dietro il Rifugio, scorgerai le indicazioni per arrivare al punto panoramico per ammirare i Campanili del Lander. Una volta al bivacco, l’allungo è molto consigliato.

Il rientro è sullo stesso percorso.

Cosa sono i Campanili del Lander?

Il percorso si sviluppa sul versante occidentale del Monte Rivo. Dal punto panoramico si possono osservare le nicchie di distacco della paleofrana che ha interessato i versanti meridionali dei Monti Rivo e Cucco.

La frana del Monte Cucco è stabilizzata e coperta da vegetazione, mentre quella del Monte Rivo è tuttora interessata da intensi fenomeni di erosione  e ruscellamento che hanno formato i particolarissimi pinnacoli e torrioni in roccia (Cjampanii dal Lander, in friulano).

campanili-del-lander-di-notte

La mia impressione: Bivacco e Campanili del Lander tra panorami fatati e anime dannate

Se devo dire la vera e onesta verità, credo che ci siano periodi migliori di Febbraio per fare questa camminata. Forse con una copiosa nevicata, ma il 2023 non è stato un anno generoso sotto questo punto di vista.

Nonostante un ambiente non nel massimo splendore vegetativo, l’escursione al tramonto al Bivacco e ai Campanili del Lander è stata davvero speciale.

Tramonto sul Lander

Tramonto al Bivacco-e-Campanili-Lander

Ciò che mancava al bosco è stato sopperito dalle luci del tramonto. Sia durante la salita con i panorami rosati sulla Valle del But e sul Monte Zoncolan, sia una volta arrivati al cospetto dei campanili che abbiamo raggiunto al crepuscolo.

Quanto tempo abbiamo impiegato?

Abbiamo corso un pochino raggiungendo i Campanili in 1h20. Tu considera almeno 1h30/45 prima del tramonto per fare la salita con calma.

Il faggio secolare la sorpresa vicino al Bivacco Lander

Come accennato, a quota 1000 metri di dislivello c’è un netto cambio di vegetazione. Dal bosco di abeti si passa ad una faggeta. Tra tutti gli alberi spunta un faggio secolare che sembra una mano aperta verso il cielo.

Entrando nel campo dei gusti personali, ho trovato questa vista ancora più emozionante di quella dei Campanili.

Il Bivacco Lander

Il bosco, molto affascinante, prosegue fino al Bivacco Lander. Il Bivacco è stato ristrutturato nel 2016 dall’associazione “Amis da Mont di Piano d’Arta” ed è composto da due piani. Al piano terra c’è un tavolo e un meraviglioso spolert. Al piano superiore ci sono invece i posti letto. 

La stessa associazione riprenderà i lavori nell’estate 2023 per rifinire la parte esterna della struttura.

La parte migliore del Rifugio è di sicuro la vista che spazia lungo la Valle del But toccando il gruppo del Verzegnis (manca solo vedere Casera Presoldon) e il Monte Amariana.

Le anime dannate dei Campanili del Lander: una leggenda poco conosciuta della Carnia

Leggendo online articoli sui Campanili del Lander ho visto spesso menzionata una fantomatica leggenda secondo la quale i campanili sarebbero abitati da anime dannate.

Internet non è stato di particolare aiuto nel venire a capo di questo mistero ma Instagram sì.

A venirmi in soccorso sono stati Lorenzo, la guida di Visit Zoncolan e i gestori del B&B Profum di Bosc di Arta Terme

Lorenzo ci ha detto che la leggenda è dovuta a un fenomeno naturale. I movimenti della paleofrana producono dei rumori “sinistri” che nelle notti silenziose possono assomigliare a lamenti di anime dannate.

I gestori del B&B Profum di Bosc mi hanno invece raccontato un’altra versione (con tanto di messaggio originale in carnico). La storia arriva dalla memoria del paese “Martin”.

Probabilmente la verità è nel mezzo.

Nei vecchi racconti (i dannati) vengo spesso nominati ma il libro è stato perso, forse durante il terremoto.

Erano dannati “i due gendarmi” del Lander per delle malefatte fatte in vita. Naturalmente le leggende avevano lo scopo di impaurire i bambini affinchè non si mettessero in pericolo.

Erano storie trasmesse oralmente. Quando andavamo a fare legna in zona, mia madre ci intimava di non andare verso il Lander altrimenti sarebbero arrivati i dannati a farci cadere. Mio nonno mi diceva “Ci saranno anche, ma io non li ho mai visti”.

Forse le leggende sono nate da qualche disgrazia. Anche quando sulle pietre del Lander è morto il figlio di Canove, un uomo di Pradeit di inizio 900, dicevano che “i dannati gli avevano fatto lo sgambetto”

Elena Feresin


3 Comments

Giuliana bias · Maggio 1, 2023 at 4:49 pm

Ho letto con vivo interesse la descrizione dell’esperienza. Complimenti, mi hai fatto venir voglia di andarci al più presto.

    Elena Feresin · Maggio 28, 2023 at 6:51 pm

    Grazie Mille Giuliana! Il posto è davvero incredibile, se ci andrai fammi sapere cosa ne pensi =)

Severino · Ottobre 1, 2023 at 1:23 am

30/09/2023 ho visto in una cartina che ho trovato ad Arta Terme e mi sono detto perché non provarci a salire al bivacco, e così è stato, quando sono arrivato sul posto la mia emozione si è trasformata in un pianto liberatorio. Ho scritto sulla mia pagina Facebook “Seve Plit”, tuttora che scrivo qui mi vengono le lacrime. Viva la vita

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