Monte Amariana da Forca del Cristo
Published by Elena Feresin on
Monte Amariana, la regina della Carnia con una vista a 360° sul Friuli

Il Monte Amariana (1905m slm), o più affettuosamente l’Amariana, è la montagna simbolo della Carnia.
Spartiacque tra pianura e monti, il Monte Amariana fa da fulcro all’intera regione poiché dalla sua cima si ha una vista a 360° su quasi tutto il Friuli, dal mare al Monte Coglians.
Inoltre, arrivando da Udine, l’Amariana ha la forma di un’enorme e imponente piramide il che dà a questo luogo di passaggio un’ulteriore componente di magia.
Personalmente parlando, la salita al Monte Amariana è stata per me molto importante. Per quasi quattro anni ho lavorato al suo cospetto, nel comune di Amaro, e mai avrei pensato di riuscire a salirci. È stato strano, ma anche motivo d’orgoglio, guardare il mio vecchio posto di lavoro dall’alto.
Detto questo, continua a leggere per scoprire tutti i dettagli.
Ci sono diversi sentieri che portano al Monte Amariana (uno di questi, il minacciosissimo “Amariana Direttissima”, lo abbiamo visto durante la salita al Rifugio Cimenti Floreanini) ma qui trovi la descrizione di quello più famoso che sale dal paese di Amaro e passa per il parcheggio situato in località Forca del Cristo.
Per arrivare a Forca del Cristo da Udine guida in direzione nord verso Tolmezzo. Una decina di kilometri prima di arrivare al capoluogo della Carnia, troverai il piccolo paese di Amaro (se ti muovi in autostrada esci al casello Carnia e segui le indicazioni per Udine).
Una volta ad Amaro, spingiti verso la periferia, circa all’incrocio tra Via Città di Alba e Via Giacomo Leopardi, dove troverai sia l’inizio del sentiero 414 sia la strada per Forca del Cristo.
A meno che tu non voglia tentare la sfacchinata, continua a guidare lungo la strada asfaltata. In prossimità della forca vedrai l’attacco del sentiero e poco dopo il parcheggio.
ATTENZIONE!!! Presta attenzione alla strada poiché è molto stretta e tortuosa.

Riepilogo escursione e traccia GPX
- Km totali: 8
- Dislivello: 900 D+
- Alt. minima: 1000m slm
- Alt. massima: 1905m slm
- Tempi: 3h40 (pause escluse)
- Sentiero CAI: 414
- Difficoltà: EEA
- Cani: No
- Bambini: No
- Punti d'appoggio: non presenti
Salire sul Monte Amariana: l’itinerario in breve

- La prima parte, che potremmo definire “sentiero normale”, è abbastanza semplice
- La seconda parte è invece un sentiero attrezzato fattibile solo da chi ha già buona esperienza in montagna
Ma andiamo con ordine. Sulla strada, poco prima del parcheggio, troverai l’inizio del sentiero 414 in corrispondenza di un’evidente tabella votiva dedicata alla Madonna.
Se la strada è stata tortuosa, il sentiero non è da meno. Fino da subito seguirai uno stretto itinerario che risale a zig-zag il fianco della montagna alternando tornanti stretti e ripidi a tornanti più lunghi e blandi.
La prima metà della salita è circondata dagli alberi, poi, dopo un ultimo tratto nel mezzo di una faggeta, il sentiero esce allo scoperto rimanendoci fino alla cima. A questo punto, il percorso prosegue il suo lento zig-zag su di un enorme prato dal quale avrai un assaggio del panorama che si vede dalla vetta.

La traccia sale con tornanti sempre più stretti, fino a portarsi alla base imponente muro di roccia dove parte il sentiero attrezzato.
La parte più complicata dell’escursione prevede circa 250 metri di dislivello da risalire con l’aiuto del cavo per un totale di circa 10 tratti attrezzati.
Terminata la porzione di sentiero EEA, il sentiero 414 scorre sulla cresta del Monte Amariana fino a raggiungere, quasi in piano, la Madonnina e la croce di vetta.
Per tornare all’auto usa lo stesso sentiero.
Le mie impressioni - Monte Amariana: l’escursione in Friuli Venezia Giulia dalla doppia faccia
Nei confronti dell’escursione al Monte Amariana provo sentimenti contrastanti. So che è una camminata per cui proverò sempre affetto e orgoglio ma, allo stesso tempo, non posso dire che farla mi sia piaciuto.
L’idea di essere riuscita a fare “l’Amariana”, insomma, mi dà più piacere di quanto non me ne abbia dato scalarla realmente.
Il sentiero nel bosco

Per salire sul Monte Amariana abbiamo aspettato la fine di Ottobre, nella speranza di evitare l’afa che la pianura spinge sulla prima linea delle montagne carniche. Non ci siamo riusciti. Il caldissimo 2022 non ha concesso tregue nemmeno in autunno e già dopo i primi metri ci siamo denudati sfoggiando un look da pieno luglio.
So che sembra un dettaglio di costume ma credo che il (poco) caldo sia uno dei fattori chiave per godersi al meglio la salita al Monte Amariana. Il bosco è rovente e non offre molto riparo dagli insistenti raggi del sole. Se ci aggiungiamo una certa monotonia di paesaggio, non posso dire che questo percorso sia entrato in cima alla classifica dei miei preferiti.
Caldo e monotonia a parte, la prima parte del sentiero è semplice senza pendenze impossibili e senza grossi margini di errore.
La traccia stretta richieda sempre un minimo di attenzione ma nemmeno la tratta nr. 01 del sentiero attrezzato, che si trova poco dopo la partenza, risulta particolarmente difficile.
Sentiero con vista… sulla pianura friulana
Con un ultimo tratto in falso piano, sotto le fronde di una faggeta, il sentiero esce dal bosco ma gli ingredienti sono simili a quelli del percorso già fatto. Sole a picco e tortuoso zig-zag.
Se non altro qui sarai impegnata/o a identificare quali località del Friuli si vedano da questa posizione: in poche parole… tutte.
Guardando verso la cima, sin dall’inizio del prato si vede anche bene il canalone che custodisce il sentiero attrezzato.
Ammetto che, complice il caldo, io l’ho raggiunto abbastanza “cotta”.
Monte Amariana: il sentiero attrezzato

Il sentiero attrezzato del Monte Amariana si estende per circa 250 metri di dislivello e… non è una passeggiata. Anzi, ci vuole buona preparazione fisica e mentale oltre che ad un piede fermo.
Meglio anche non soffrire di vertigini perché alle nostre spalle c’è il vuoto.
La salita tutto sommato è andata meglio del previsto, salvo l’aver pensato per tutto il tempo che avrei dovuto fare lo stesso percorso anche in discesa.
Come per il sentiero Spinotti, non è necessario ma è consigliato. Noi siamo saliti senza nessuna protezione a nostro rischio e pericolo ma, soprattutto in discesa, davvero preferito avere almeno il caschetto. Se ce l’hai, quindi usalo!
In vetta al centro del Friuli

La fine del sentiero attrezzato non corrisponde all’arrivo. C’è ancora pezzettino di strada da fare in cresta fino all’effettiva cima del Monte Amariana. Dopo il tratto EEA, la cresta è poca cosa e in men che non si dica siamo alla Madonnina.
In vetta, gli sforzi vengono ripagati. Se da un lato si ripropone il paesaggio della salita, dall’altro si vedono praticamente tutte le montagne del Friuli. È uno di quei panorami che riscaldano il cuore e ti fanno essere grata di amare le escursioni in montagna.
Arriviamo quindi alla nota dolente, mentre ero in cima se con gli occhi guardavo il paesaggio, con la mente pensavo già alla discesa, alle gambe stanche… purtroppo non me la sono goduta come avrei voluto.
Monte Amariana: cosa mi ha messo in difficoltà
- Il caldo
- Il tratto attrezzato lungo perché non ne avevo mai fatti. Le mie gambe sono abituate a camminare, altra cosa però è issarsi o trattenere la discesa con le braccia
- “Da questo sentiero devo anche scendere”: ecco cosa pensavo mentre salivo. L’unico mio termine di paragone per questa camminata è il sentiero Spinotti che però ha l’enorme vantaggio di non dover essere fatto in discesa (se intrapreso nel senso di marcia della Staffetta tre Rifugi). Anzi, una volta arrivati al Rifugio Marinelli, la mente può entrare in modalità risparmio energetico. Il sentiero del Monte Amariana richiede invece attenzione dall’inizio alla fine.
Quando salire sul Monte Amariana?

Io ti consiglio di fare questa camminata in primavera, appena la cima è libera dalla neve, oppure in autunno. In estate l’escursione è troppo esposta al sole e al caldo. Rischi di stancarti ancora prima di iniziare la parte difficile.
Perché salire sul Monte Amariana?
Perché è la montagna simbolo del Friuli Venezia Giulia e dopo averne raggiunto la cima non riuscirai più a passarci accanto senza sorridere.
Il Monte Amariana e l’Orcolat
Orcolat, ovvero l’orcaccio, è il nome che il nome che i Friulani danno al terremoto che il 6 maggio 1976 colpì il Friuli.
La leggenda narra che l’Orcolat sia rinchiuso nel ventre del Monte San Simeone, poco distante dalla nostra Amariana.
Il Friuli è da sempre modello di ricostruzione poiché di quella tragedia, una scossa di magnitudo 6.5 Richeter durata quasi un minuto, non sono rimasti strascichi. Tutto è stato ricostruito, le case ristrutturate, le baracche dismesse. Il mastodontico Monte Amariana è l’unica cosa a portare ancora i segni di quella calda e tragica serata di maggio.
Da alcune angolazioni infatti, si nota un “difetto” nella sua quasi perfetta forma piramidale. Uno dei lati è sbeccato, come il bordo di una tazzina in ceramica.
È l’unico sfregio rimasto di quella sera, l’unico muro che nemmeno il più tenace muratore friulano riuscirà a riparare.
Escursioni in Friuli da cui la "piramide" del MonteAmariana si vede bene
Se ancora non te la senti di salire sul Monte Amariana, ci sono molte camminata in Friuli Venezia Giulia da cui puoi ammirare questa cima dalla forma piramidale.
Queste quelle che trovi sul sito:
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