Ciaspolata a Casera Pal Grande di Sotto
Published by Elena Feresin on
Casera Pal Grande: una ciaspolata in Carnia sui passi delle portatrici carniche

Basta dire Casera Pal Grande perché nella mente degli appassionati di storia si formi l’equazione con la Prima Guerra Mondiale e le Portatrici Carniche.
Il Pal Grande è una cima che si trova al confine tra Friuli Venezia Giulia e Austria. Casera Pal Grande di Sotto (1536m slm) è una meta che si può raggiungere con una camminata invernale medio facile.
La storia di cui questi luoghi sono stati testimoni è importante e per chi conosce la storia delle portatrici, facilitata da libri come Fiore di Roccia di Ilaria Tuti, questa è di sicuro una delle più emozionanti ciaspolate in Carnia.
Prima di iniziare
Abbiamo fatto la ciaspolata Casera Pal Grande di sotto il giorno dopo una copiosa nevicata, accompagnati da una guida di Visit Zoncolan.
La presenza di Lorenzo è stata veramente azzeccata. In alcuni tratti della camminata, il suo passo sicuro e la conoscenza dei luoghi ci ha permesso di vivere a cuore leggero una ciaspolata che altrimenti avrebbe richiesto tanto impegno mentale.
Da valutare se sei poco pratica/o di montagna.

Il sentiero che porta a Casera Pal Grande parte da Timau (UD).
Per raggiungerlo da Udine, guida in direzione nord verso Tolmezzo (se usi l’autostrada l’uscita è Carnia).
Una volta nel capoluogo carnico prosegui in direzione Arta Terme. Supera il paese e procedi fino a Paluzza quindi ancora oltre fino a Timau.
L’attacco del sentiero verso Casera Pal Grande si trova nei pressi dei “Laghetti di Timau” (dove in inverno c’è la pista di sci di fondo).
Il luogo più tattico per lasciare l’auto è a bordo strada in corrispondenza di un tornante dopo i laghetti, dove troverai uno spiazzo abbastanza ampio. La traccia inizia sul lato opposto rispetto al parcheggio ed è evidente anche dalla strada.
Riepilogo Escursione e Traccia GPX
- Km totali: 7,5
- Dislivello: 650 D+
- Tempo: 3h15 (pause escluse)
- Sentieri CAI: 410/413/401/402
- Alt. Minima: 962m slm
- Alt. Massima: 1535m slm
- Difficoltà: E/EE
- Bambini: No
- Cani: Dipende dal cane
- Punti d’appoggio: Casera Pal Grande ricovero invernale – no H2O
Il sentiero più diretto per raggiungere Casera Pal Grande di Sotto è il CAI 402. La guida decide però di farci fare un giro ad anello lungo la Mulattiera Storica.
Alla partenza tieniti sul sentiero CAI 410 e cammina parallelamente alla strada per qualche centinaio di metri.
Ad un certo punto troverai un segnavia, svolta a destra e continua sulla traccia CAI 402a. Oltrepassa gli stavoli Romer e, ad un secondo segnavia, incamminati a sinistra sul sentiero 413 per rimanere così sulla mulattiera storica.
A questo punto nel sentiero non ci sono particolari difficoltà di orientamento. Il percorso procede alternando salite ripide a tratti che concedono fiato. La mulattiera riserva anche qualche scorcio sul panorama circostante oltre a suggestivi passaggi nel bosco.

A circa 200 metri di dislivello dalla meta, il sentiero si porta su quello che in estate è il letto di un torrente. Da qui in poi, se la traccia nella neve non è battuta, potrebbe essere più difficile individuare il sentiero.
Superate un paio di radure, arriverai in un grande spazio aperto. Qualche metro più in alto davanti a te dovresti riuscire a scorgere un segnavia di colore giallo. Raggiungilo e continua sulla destra lungo il falso piano che ti porterà fino a Casera Pal Grande di Sotto.
Per chiudere l’anello e tornare all’auto, supera la casera e segui il sentiero 402, dove troverai anche la Chiesetta Militare di Casera Pal Grande.

Il sentiero 402 si sviluppa interamente nel bosco con tratti anche abbastanza pendenti ma senza ulteriori criticità. A circa 20 minuti dall’arrivo, troverai un bivio. Segui le indicazioni verso i Laghetti di Timau. Ritornerai così nei pressi degli Stavoli Romer e quindi al parcheggio.
La mia impressione. Casera Pal Grande, una delle più emozionanti camminate storiche in Friuli Venezia Giulia

Tutto è iniziato con l’escursione sul Pal Piccolo. Non avevo ancora letto Fiore di Roccia di Ilaria Tuti eppure camminare tra quelle trincee mi emozionò molto. Come se la mia anima riuscisse a percepire, oltre che a vedere nelle fortificazioni, il passato ingombrante di quel luogo.
L’escursione a Casera Pal Grande di sotto ha confermato le sensazioni che avevo provato anni fa sull’altro Pal. I libri letti nel frattempo e il meteo avverso hanno aiutato con l’immedesimazione
Pal Grande: un luogo bellissimo dal passato terribile
In questo angolo di confine del Friuli Venezia Giulia la bellezza della natura domina. Boschi, piccoli borghi, casere, cime appuntite, laghi glaciali. È difficile, ora, associare a questo luogo un passato tanto cruento.
Ci sono i monumenti dedicati alla Grande Guerra, certo, e salendo di qualche centinaio di metri persino le trincee. Ma quando noi ci approcciamo alla ciaspolata a Casera Pal Grande la neve ha già nascosto tutto.
Tabula Rasa. Casera Pal Grande è coperta da un grande foglio bianco su cui scrivere una nuova storia.

Sui passi delle Portatrici Carniche
La natura dimentica, io però so chi ha camminato questi sentieri prima di noi.
Le portatrici carniche che durante la Prima Guerra Mondiale risalivano gli stessi sentieri per rifornire il fronte di viveri ed armi e ripulirlo dai caduti.
Il meteo è quello giusto per rivolgere loro e ai soldati un pensiero di ammirazione.
Il cielo è grigio canna di fucile, la Bora spazza le cime degli alberi, gli abeti cigolano come le porte di un vecchio stavolo. Ha appena nevicato e in prossimità di Casera Pal Grande di sotto il sentiero non è più visibile.
Il vento solleva la neve e l’aria gelida si intrufola tra le fibre della felpa. Gli occhi sono chiusi a fessura mentre seguiamo Lorenzo, la guida di Visit Zoncolan.
Casera Pal Grande di sotto è aperta e noi ci ripariamo al suo interno per bere una tazza di te. Io indosso il mio piumino tecnico nuovo e in un paio di minuti sono calda.
Come non pensare a chi prima di me compiva questi stessi gesti con scarpets e scialli di lana durante inverni molto più rigidi?

Casera Pal Grande, meglio in estate o in inverno?
Dipende da cosa cerchi da questa escursione in Carnia.
Se preferisci visitare le trincee e approfondire l’aspetto più storico dell’escursione, ti consiglio di fare l’escursione a Casera Pal Grande in estate.
Se invece più che vedere i resti bellici preferisci immedesimarti nelle portatrici carniche a livello di sensazioni, secondo me apprezzerai moltissimo la ciaspolata.
In caso in cui non fossi pratica/o di questi luoghi, ti consiglio vivamente di fare la ciaspolata a Casera Pal Grande con una guida di Visit Zoncolan.

Ciaspolata a Casera Pal Grande: Sentiero 402 o Mulattiera storica?
Il sentiero per arrivare a Casera Pal Grande di sotto più diretto e battuto in inverno è il 402 o “Delle Portatrici Carniche”. Noi abbiamo fatto un giro ad anello e mi è sembrato che la salita lungo la mulattiera storica fosse meno pendente rispetto alla traccia CAI 402.
Valuta tu quindi in base alle condizioni della neve quando farai la ciaspolata.
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