Monte Peralba Via Normale

Published by Elena Feresin on

Monte Peralba, l’escursione in Val Sesis (Sappada) amata da Papa Giovanni Paolo II

Cima monte Peralba a Sappada

Il Monte Peralba (2694 m slm, Hochweisstein in tedesco) è la quarta vetta più alta delle Alpi Carniche. Si trova nell’alta Val Sesis ed è famosa per l’ascesa di Giovanni Paolo II che nel 1988, arrivato in cima al Peralba, si mise a pregare ai piedi della statua della madonnina. La via Normale che sale dal Rifugio Calvi porta ora il suo nome.

Per me il Monte Peralba è la montagna di mio padre. È la vetta su cui lui è salito più volte e di cui infinite volte ho sentito parlare. Sinceramente, da come la raccontava, non pensavo sarei mai riuscita ad arrivarci in cima. Invece grazie a un pizzico di coraggio e il sostegno di Stefano ce l’ho fatta. Dopo il trekking a Casera Val Binon, la salita al Monte Peralba è uno dei sentieri del Friuli Venezia Giulia (e Veneto) che più mi sono cari.

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Come raggiungere il Rifugio Sorgenti del Piave

Monte-peralba-da-sentiero-rifugio-calvi

Con partenza da Udine, guida in direzione Nord. All’altezza di Tolmezzo segui le indicazioni per Ovaro, quindi procedi e supera i paesi di Rigolato, Forni Avoltri e infine raggiungi Cima Sappada. Sulla destra troverai un cartello che ti indicherà la strada che ti porterà proprio al Rifugio Sorgenti del Piave da cui potrai successivamente camminare fino al Rifugio Calvi e quindi al Peralba.

ATTENZIONE: la strada è asfaltata ma molto stretta con alcuni tratti ripidi in cui due auto passano a stento. Quando io e Stefano la facciamo, di solito gli faccio da “navigatore” e controllo sui tornanti l’avvicinarsi di auto in senso contrario. Presta quindi attenzione. In passato era stata anche organizzata una navetta, se non te la senti di guidare prova ad informarti relativamente a questa opzione.

Se questa descrizione ti ha spaventato, ricorda che questa strada si può fare in inverno con le ciaspole.

Riepilogo Escursione e traccia GPX

I dettagli sotto fanno riferimento all’intero itinerario a piedi dal Rifugio Sorgenti del Piave alla vetta del Monte Peralba Via Normale. Io e Stefano abbiamo deciso di dividere la camminata in due giorni pernottando al Rifugio Calvi.

Complessivamente l’ascesa al Monte Peralba Via Normale può essere divisa in tre parti:
  • Dal parcheggio al Rifugio Calvi
  • Dal Rifugio Calvi al Passo Sesis
  • Dal Passo Sesis alla Cima del Monte Peralba Via Normale
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L’ escursione al Monte Peralba Via Normale in breve

Noi abbiamo fatto questo bellissimo trekking in Friuli Venezia Giulia e Veneto spalmandolo su due giornate. Essendo un itinerario per escursionisti esperti è fattibile anche in un giorno solo.

Il primo tratto di sentiero che si stacca dalle vicinanze del Rifugio Sorgenti del Piave avviene su una comoda strada forestale che risale il pendio con ampi tornanti. Il sentiero CAI è il 132.A circa metà strada, vedrai in alto davanti a te il Rifugio Calvi. Per coprire gli ultimi metri di dislivello puoi scegliere se continuare sul sentiero 132 o fare la variante chiamata “Il sentiero delle Marmotte”. Nel secondo caso sarai leggermente più veloce ma il sentiero è più pendente e richiede più abilità nel sapere dove mettere i piedi.

Una volta al Rifugio Calvi, l’itinerario prosegue sulla sinistra del rifugio verso il Passo Sesis che si raggiunge comodamente in circa 20/30 minuti di camminata. Passo Sesis è lo spartiacque tra la camminata che tutti possono fare e quella per escursionisti esperti.

Il passo è in falso piano, attraversalo tutto per godere di una vista fantastica sul Monte Oregone e le montagne austriache. Sulla sinistra troverai il segnavia CAI 131 per proseguire verso la via Normale del Monte Peralba. Dopo un breve tratto di sentiero stretto ma non esposto, inizia la scalata vera e propria. La traccia risale il crinale roccioso del Monte Peralba e in parecchi punti è necessario aiutarsi con le mani per alzarsi di quota. La scalata termina in un canalino nel quale è stato applicato un cavo d’acciaio per facilitare la salita. In questo tratto potresti trovare neve anche in piena estate.

Superato il canalino manca molto poco alla vetta. Troverai ancora qualche passaggio esposto e poi arriverai alla famosa Madonnina del Monte Peralba.

Il rientro può avvenire sullo stesso percorso (noi abbiamo fatto così) oppure tramite la via Ovest.

Come essere felici? Superare le proprie paure e raggiungere la Cima del Monte Peralba

Dal Rifugio Sorgenti del Piave al Rifugio Calvi: un sentiero facile e alla portata di tutti

Il sentiero che collega il parcheggio del Rifugio Sorgenti del Piave al Rifugio Calvi è uno dei più semplici itinerari a piedi del Friuli Venezia Giulia. Negli album di famiglia, le foto di me bambina con il Calvi sullo sfondo si sprecano.
Il Monte Peralba, “personaggio principale” della alta Val Sesis, però è soprattutto la montagna di mio padre che, alpino di formazione, per anni l’ha scalata all’alba di Ferragosto.

Anche prima di poggiare i piedi sulla ghiaia del sentiero, ero a conoscenza delle insidie naturali che mi si sarebbero parate di fronte e ben consapevole delle mie paure.

Partiamo all’imbrunire ma per la prima volta, le mie attenzioni non sono focalizzate sulla camminata al Rifugio Calvi bensì sulla cima alla nostra sinistra. Mi chiedo già come sarà il sentiero e se sarà fedele al video che ho guardato su YouTube (almeno 10 volte). Mi domando anche se sarà il fisico a darmi problemi o se la parte più difficile sarà gestire l’ansia.

Raggiunto il Rifugio Calvi, ceniamo e ci perdiamo in chiacchere con il gestore. Io cerco di smorzare la paura con le grappette. Di notte non chiudo occhio.

Dal Rifugio Calvi al Passo Sesis, punto d’accesso alla Via Normale del Monte Peralba

La mattina successiva alle 8 del mattino siamo già in partenza. Il nostro itinerario a piedi parte nelle immediate vicinanze del Rifugio Calvi, sulla destra dando le spalle alla struttura. Raggiungere il Passo Sesis è semplice. Il sentiero si alza con una pendenza costante, ampi tornanti e senza tratti pericolosi. Se sei alle prime armi qui potrai sperimentare anche un breve e innocuo tratto di ghiaione.

In circa 30 minuti arriviamo al passo e ci godiamo l’ultimo tratto piano prima della scalata. Passo Sesis è una zona franca e tranquilla, l’ultima in cui puoi arrivare se sei un escursionista alle prime armi. Lo spettacolo che ti attende dalla madonnina del passo è secondo me molto bello e appagante. Le alture dal versante austriaco, come il Monte Oregone, sono ricoperte da un tappeto di erbetta e brulicano di marmotte.

Noi però non tergiversiamo troppo in questo luogo e ci avviciniamo al segnavia CAI 131 che ci accompagnerà fino alla Cima del Monte Peralba.

Dal Passo Sesis alla Cima del Monte Peralba Via Normale

Inizio sentiero cai 131 verso cima del Monte Peralba via normale

Oltrepassato il segnavia sento le gambe farsi leggere e il cuore accelerarmi nel petto, ma non per la salita.

Il sentiero si restringe e si fa più esposto fino ad essere bloccato da una pietra. La traccia non prosegue più in avanti, ma verso l’alto. Iniziamo a salire e l’ansia si affievolisce. Gli appigli sono sicuri e le pietre sostengono bene il mio peso. Ci alziamo velocemente rallentati solo dai pezzi di intermezzo tra una scalata e l’altra dove il ghiaino rende il terreno sdrucciolevole e fa riaffiorare le mie paure. Se da un lato l’istinto mi dice di non guardare il vuoto attorno, dall’altro posare lo sguardo sulle montagne, che pian piano si abbassano rispetto a noi, mi carica di adrenalina. So che sto raggiungendo una quota a me sconosciuta dove sopra la testa c’è solo cielo.

Il Canalino

Poco sotto la cima arriviamo al cosiddetto “canalinodove è presente un cavo d’acciaio a facilitare l’ascesa. Per me è stato il punto più complesso di tutta la salita. La parte bassa del cavo è coperta dalla neve ma è anche la parte in cui più di tutte avrei bisogno di una mano. La lingua di neve ci costringe a camminare dal lato più esposto e sdrucciolevole del sentiero. Quando finalmente tocco il cavo metallico lo stringo forte e non lo lascio andare fino alla fine.
(Nota. A fine camminata, saranno proprio le mani, che si sono aggrappate ai bastoni, al cavo e alle pietre, a sentire gli strascichi peggiori dell’escursione. Mi hanno fatto male per giorni.)

L’ultimo sforzo fino alla Cima

It’s a long way to the top if you wanna rock’n’roll.

La fine del canalino non è la fine della salita. Qui arriva la parte che potrebbe mettere più in difficoltà chi soffre di vertigini. La traccia si dissolve tra le rocce e scorre molto vicino al precipizio. Io però sento che la parte peggiore (almeno per me) è alle spalle e ciò mi dà la carica per l’ultimo sforzo.

Cima Peralba

Quando raggiungiamo la cima del Monte Peralba, non riesco a trattenere le lacrime. Mi appoggio alla croce. Abbraccio la Madonnina. Osservo le cime attorno a me. Mi riposo. Scrivo sul libro di vetta. Ballo persino tanta è la contentezza di essere arrivata in Cima.

Quando ci rimettiamo in cammino per il ritorno, sempre tramite la via Normale, sono più tranquilla e sicura delle mie capacità. Di nuovo al Passo Sesis mi concedo un lungo sospiro di sollievo mentre chiudiamo questa escursione.

Perché salire sul Monte Peralba?

Cima Monte Peralba via normale

Perché è una cima molto panoramica che consente una visuale a 360 sulle Dolomiti Friulane. Pur essendo una vetta per escursionisti esperti è ben frequentata quindi, in caso di necessità, troverai sempre supporto durante la scalata (a meno che tu non la faccia di notte come mio padre).

Monte Peralba con i bambini?

Durante la nostra ascesa abbiamo incrociato qualche bambino ma secondo me questa camminata NON è adatta. Ci sono diversi punti in cui la scalata richiede un discreto “stacco di gamba” che per i bambini può risultare difficile.

Monte Peralba Via Normale o Via Ovest?

La Via Normale e la via Ovest sono di pari difficoltà in salita. La via Ovest però è leggermente più ripida e presenta alcuni tratti che in discesa potrebbero essere più insidiosi. Chi decide di fare l’anello solitamente usa la via Ovest in Salita e la Via Normale per la discesa.
Ovviamente, se come noi deciderai di dormire al Rifugio Calvi, la via Normale è la scelta più comoda e più vicina.

Elena Feresin


4 Comments

Lara · Luglio 19, 2023 at 1:31 pm

Brava, noi ci abbiamo provato, ma dopo una decina di minuti che “scalavamo” non ce la siamo sentiti di proseguire, troppo esposta per noi e allora siamo andati a mangiarci il panino al monte Oregone! Bello comunque.

    Elena Feresin · Luglio 24, 2023 at 8:08 pm

    Sapere quando fermarsi è una delle cose più importanti da saper fare in montagna! E poi l’Oregone è meraviglioso =)

Antonio Dsll'Osto · Luglio 30, 2023 at 2:48 pm

Ci sono salito da Alpino in armi nel 1974 durante una marcia del campo estivo, sensazione di enorme soddisfazione che ricordo con nostalgia, anche perché avevo 19 anni e quei momenti mi ricordano la mia gioventù e i miei fratelli di naya, w gli Alpini, e w la montagna

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